giovedì 16 agosto 2012

Il mio bon ton

A detta di alcuni risulto essere una persona superficiale, che bada al vestito e alla maniera. Un po' è vero, ma non del tutto. Infatti ho un bon ton tutto mio. Si tratta di vere e proprie regole che faccio per me stessa. Non sono nate da nessuna convinzione, ma si sono autogenerate senza che io ne fossi cosciente. Il vantaggio di questo codice è che si adatta alla mia persona nel corso del tempo, non come fa la chiesa per esempio. Forse questo era un paragone infelice. Ma serviva giusto a dare un idea. Per esempio:

- Regola sui gioielli:

La premessa da fare è che porto degli occhiali da vista molto grandi, un po' dorati, che mi occupano totalmente il viso.
Per questo motivo non metto mai gli orecchini pendenti quando porto gli occhiali. Diventerebbe un qualcosa di troppo pacchiano.
Sempre per evitare l'effetto pacchiano, non indosso mai orecchini insieme a collane: o orecchini lunghi abbinati a bracciali, oppure solo la collana (ammenochè non sia una collana estremamente semplice). In poche parole: la parure è assolutamente da condannare.
Per gli anelli non ci sono troppi problemi, forse perchè non li porto mai.

 - Regola trucco:

Quando porto gli occhiali giganti non mi trucco mai gli occhi, ma mi concedo solo un filo di rimmel e al massimo un po' di matita per ingrandire gli occhi. Avrei troppe cose in faccia, già l'occhiale è vistoso di suo!
Se non trucco gli occhi... allora trucco la bocca, giusto? La risposta è no. Ma questo è un altro discorso. Detto in confidenza, una volta ho messo un rossetto rosso, e mi hanno scambiata per Arisa. Da allora non lo metto mai più insieme agli occhiali. Meglio un gloss.


- Regola sulle mezze misure:

Le mezze misure sono da eliminare. Per me esiste solo la pochette o la maxibag ( una per la sera, una per il giorno). Gli orecchini: o sono bottoncini piccolissimi (come quelli che porto quotidianamente) o sono enormi (meglio se indossati in estate). Per non parlare delle calzature: o sono altissime (anche se non sono ancora abituata a portarle speditamente) o raso terra (dai sandali alle ballerine). E così via.

- Regola dello smalto:

Fino a qualche tempo fa curavo maniacalmente le mie unghie. Fino a che mi hanno sopraffatto tutte le ansie da università, e quindi ho ripreso a "mangiarle". Il risultato non è proprio dei migliori. Però, anche se attualmente non sono più una cultrice della nail-art, non ci penso due volte a condannare la french manicure. E' anni '90, è pacchiana. Non è fine, per niente! Meglio uno smalto semi trasparente. E siccome -come avrete già capito- non amo le mezze misure, per me lo smalto o è nude, o è forte (dai colori caldi e scuri per l'inverno, a quelli fluo per l'estate). L'importante è che non abbiano tutti quei ghirigori da ricostruzione, che -personalmente- mi fanno vomitare.
Ah, dimenticavo. Per quanto riguarda lo smalto ai piedi, mi raccomando, è meglio avere l'accortezza di mettere un filo di smalto nude, piuttosto che lasciare scoperto il vostro alluce non perfetto.



- Regola prettamente personale:

Questa è una regola per fare regole ad personam. Secondo me è importante guardarsi bene e darsi dei dogmi che servino a governare le scelte per vestire al meglio il nostro corpo. Del tipo: non basta cercare degli escamotage per coprire i nostri difetti. Ma allo stesso tempo bisogna cercare un modo per enfatizzare qualcosa di bello del nostro corpo, che siano le spalle scolpite, le gambe lunghe e così via. Questo penso sia il modo più semplice per spostare l'attenzione da un difetto verso un pregio. Ma non è l'unica maniera: basti pensare a tutti quelli che hanno fatto dello loro difetto, la loro caratteristica principe.

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